LA SCONFITTA DELLA POLITICA A COLPI DI VELINE
Martedì 4 febbraio si è tenuta la prima seduta del Consiglio Comunale del nuovo anno. E cosa ci ha regalato? Un’altra spettacolare esibizione di fuffa politica, dichiarazioni vuote e incapacità decisionale. Si è discusso del nuovo regolamento di accesso ai servizi scolastici, con qualche modifica insignificante, giusto per far finta di essere operativi. Poi si è passati alla nota di aggiornamento del Documento Unico di Programmazione e al bilancio di previsione, approvato con oltre un mese di ritardo. Ma ehi, chi ha fretta quando c’è da prendere decisioni fondamentali per una città?
Il problema di fondo è sempre lo stesso: parole, parole, parole. “Valuteremo”, “vedremo”, “cercheremo”. Traduzione: non faremo nulla. Di concreto c’è poco o niente, tranne qualche raro segnale di vita da parte dell’assessore De Palma, che almeno ha dato un minimo di indicazioni chiare sul consiglio comunale dei ragazzi. Un barlume di politica seria in mezzo al solito bla bla bla.
E mentre si cincischia, i problemi reali di Settimo Milanese restano gli stessi. Viabilità? Un disastro. Il primo lotto di appartamenti dell’ex Ferretti sta per essere consegnato e il traffico è già un inferno. Soluzioni? Si parla di bretelle, collaborazioni con altri Comuni… tutto rigorosamente a livello di “pour parler”. Ma attenzione: se l’opposizione propone un emendamento, deve specificare fino all’ultimo centesimo la copertura finanziaria. Se lo fa la maggioranza, invece, può parlare di aria fritta senza problemi.
E il Trasporto Pubblico Locale? Una barzelletta. Nel DUP e nel bilancio non si trova nulla di concreto. Incontri, valutazioni, chiacchiere. Neanche si è voluto discutere un nostro emendamento sul servizio di bus a chiamata, già attivo altrove. Morale? Il trasporto pubblico non è una priorità, e i cittadini possono continuare ad arrangiarsi.
Ore di educativa scolastica? Insufficienti. Anche qui avevamo proposto un emendamento, con copertura economica chiara. Bastava un minimo di coraggio da parte del sindaco e della giunta, ma ovviamente hanno preferito nascondersi dietro ai regolamenti. Peccato che questi regolamenti li ricordino solo quando fa comodo a loro, mentre quando l’ex sindaco Santagostino ha violato i patti parasociali, causando una multa di 158.000 euro ai cittadini, tutto andava bene.
Giovani e aggregazione? Zero idee. Progetto “Riscossa”? Qualcuno ne ha mai sentito parlare, oltre ai genitori che hanno ricevuto lettere nelle caselle postali? No? Appunto.
E intanto aumentano le tariffe dei servizi a domanda individuale. Certo, chi è sotto una soglia ISEE non subirà rincari, ma chi sta appena sopra vedrà aumentare tutto, tranne lo stipendio. Intanto il bilancio continua a zoppicare, con 500.000 euro di oneri in parte corrente e nessuna voglia di risolvere il problema una volta per tutte. Si sarebbe potuto usare il ricavato dai datacenter di Castelletto per costruire una sede comunale di proprietà, risparmiando 200.000 euro l’anno di affitto. Ma no, meglio continuare a buttare soldi e perpetuare la mediocrità.
Come “Gente di Settimo” avevamo presentato sei emendamenti:
• Più ore di assistenza educativa scolastica;
• Servizio “ChiamaBus” ATM per collegamenti diretti alla metropolitana;
• Giochi inclusivi in tutti i parchi;
• Giochi inclusivi negli spazi scolastici;
• Azzeramento della lista d’attesa nei nidi per favorire il rientro al lavoro delle neomamme;
• Campagne di comunicazione sulla mobilità sostenibile.
I primi quattro sono stati dichiarati inammissibili. Motivo? Abbiamo indicato chiaramente dove reperire i fondi. E siccome i capitoli di bilancio sono competenza della Giunta, il Consiglio non poteva discuterne. Traduzione: non vogliamo nemmeno parlarne, perché ci metterebbe davanti alle nostre mancanze. Gli ultimi due, invece, sono stati bocciati con motivazioni lette a pappagallo dai consiglieri di maggioranza, con una serie di “veline” in perfetto stile copia-incolla.
Particolarmente vergognosa la velina della consigliera Zanni, capogruppo PD, che ha liquidato la nostra proposta di azzerare la lista d’attesa nei nidi come “uno slogan da campagna elettorale”. Un tempo la sinistra difendeva i diritti delle donne lavoratrici, oggi preferisce fare finta di nulla.
E che dire della velina letta dalla consigliera PD Stortini, docente nelle scuole locali? Ha ripetuto fino alla nausea che la “collaborazione” tra amministrazione e scuola è necessaria e proficua. Ma allora l’autonomia scolastica? Dov’è finita? Se da decenni i presidenti dei consigli d’istituto diventano magicamente consiglieri PD o assessori, forse qualche domanda ce la dovremmo fare.
Per non parlare dell’attacco becero e meschino del consigliere Danelli, che ha accusato la nostra capogruppo di essere un’incapace perché, dopo 9 anni di assessore al bilancio, ha sbagliato a presentare gli emendamenti. Al di là della maleducazione, ricordiamo al consigliere Danelli che non siamo a scuola dove si sbagliano i compiti in classe e si prende un brutto voto. Ricordiamo al consigliere Danelli che il rifiuto POLITICO, anche della sua lista, ha comportato la bocciatura di giochi inclusivi per i bambini disabili, di più ore di educativa a sostegno di bambini con difficoltà e di un servizio di bus a chiamata per raggiungere direttamente i capolinea della linea rossa della metropolitana.
A fronte di questa vergognosa farsa, abbiamo deciso di abbandonare l’aula. Non avevamo intenzione di continuare a dare legittimità a un consiglio comunale che ha dimostrato di essere cieco e sordo di fronte alle reali esigenze della nostra comunità. Una scelta di dignità e di protesta, perché noi non intendiamo essere complici di questa politica fatta di vuote promesse e regolamenti usati come scudo per nascondere l’incapacità di governare.
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